EMIGRANTE DI RITORNO ALLA SUA VALLE, riflessioni poetiche per un ritorno alle radici, da “Uno scrigno è l’amore”

EMIGRANTE DI RITORNO ALLA SUA VALLE,

poesia da Uno scrigno è l’amore, 2007

Ho lasciato

che i miei passi fuggissero oltre l’orizzonte

alla ricerca del punto più caldo del cuore.

Ho lasciato

che i miei occhi catturassero i colori

del vento sulle colline

per disperderli poi

in una folle corsa lungo la pianura.

Ho lasciato che le mie labbra

non pronunciassero più il tuo nome.

Io, fuggitivo di notte come le falene

tra i grappoli d’uva di settembre,

nascosto dalle nebbie del lago

ora, ramingo,

ritorno laddove

i pensieri si sono interrotti,

là dove nasce il sogno,

annidato tra i solchi della fatica .

Io, emigrante di ritorno alla sua Valle.

Dall'alto della roccia dolomitica della Cornagera, in Valle Seriana, Bergamo, si accuccia il piccolo borgo di Ganda, ormai abitato solo in estate; sembra attendere un ritorno antico, nell'avanzare dell'autunno.
Dall’alto della roccia dolomitica della Cornagera, in Valle Seriana, Bergamo, si accuccia il piccolo borgo di Ganda, ormai abitato solo in estate. Sembra attendere un ritorno antico, nell’avanzare dell’autunno.

EMIGRANTI DEL DOPOGUERRA

I giovani che, dopo la guerra, partivano dalla Valle Brembana per cercare lavoro all’estero, si sentivano lacerati, in colpa, divisi tra due mondi, ma nello stesso tempo desiderosi di andare, di scoprire. Eppure partirono senza che né il pianto delle madri, né le grida dei padri, perché li lasciavano soli ad occuparsi di tutto il lavoro con le bestie, riuscissero a far loro cambiare idea. Erano decisi, tenaci, baldanzosi: volevano cambiare la loro condizione.

Quando tornarono è stato come riscoprire la loro vera identità, per vivere consapevolmente la montagna, consci di quell’eredità che aveva permesso loro di superare la linea del campo e volare oltre l’orizzonte, senza dimenticare le radici che li avevano fatti uomini, la vita di un tempo e la fatica dei genitori.

EMIGRANTI DEGLI ANNI SETTANTA

Chi era ragazzo negli Anni Settanta in Valle Brembana conosce bene la fatica del pendolarismo e la necessità di scendere in pianura per trovare lavoro, come riportato in un passo del mio libro Lassù dove si toccava il cielo: “L’austero Arera incombeva su di me e io, aggrappato ai rami più alti degli alberi di ciliegie selvatiche, sognavo di evaporare via  come un’aquila in volo. A quindici anni non ne potevo più di stare qui, sepolto tra le montagne come la neve che si accumula nei lunghi e freddi mesi invernali. Mi sentivo in gabbia, morto prima del tempo.

Vedevo gli altri ragazzi,  i turisti, i villeggianti, venire quassù in vacanza, senza alcun pensiero, portando vita e movimento al paese, pronti a scoprire il Sentiero dei fiori e delle farfalle, o salire ansanti fino al Rifugio Calvi, e poi ancora Branzi, Foppolo, le piste da sci. «Come siete fortunati voi che vivete qui» esclamavano pieni di stupore con le loro cartine in mano, mentre noi del paese eravamo sempre indaffarati nelle mille incombenze della stagione estiva o nei campi per il  fieno, tra temporali e mandrie all’aperto. Poi a settembre arrivavano le nuvole basse, che si portavano via la luce e la vivacità: tutto ritornava silenzioso, immobile, come già in letargo.

Anche il lago si chetava dei bagnanti, diventava spento e opaco, come senza riflesso. Io mi recavo al costone e sognavo di librarmi sopra l’orizzonte, giù verso Branzi e oltre, fino a svanire lontano. Finché convinsi mio padre a darmi ascolto: volevo studiare nella grande città, volevo realizzarmi. Ma non ero davvero felice, mi mancava qualcosa. Qui ero qualcuno, là nessuno, solo uno dei tanti.”

Per altri approfondimenti sulla condizione degli emigranti bergamaschi ecco il link:

Lettere dagli Emigranti

Il giornalista Paolo Barcella nel suo libro sull’emigrazione bergamasca scrive che dal 1946 al 1976 sono stati 2 milioni e trecentomila gli emigranti in terra di Svizzera, più del doppio che verso la Germania o la Francia.

Pubblicato da Aurora Cantini

Aurora Cantini, insegnante di scuola primaria, scrivo dall’età di 10 anni. Ho pubblicato tre libri di poesie: “Fiori di campo” Edizioni Il Grappolo Salerno 1993 (rieditato nel 2011), “Nel migrar dei giorni” Edizioni La Conca Roma 2000, “Uno scrigno è l’amore” Ed.Circolo Culturale Identità Pontedera 2007 e un libro di narrativa “Lassù dove si toccava il cielo” Edizioni Villadiseriane Bergamo 2009, presentato a Roma dalla giornalista di Rai1 Alma Grandin allo Spazio Bergamo dell’Arciconfraternita dei Bergamaschi. Nel 2012 è uscito il romanzo "Come briciole sparse sul mondo", Aletti Editore, centrato sulla tragedia delle Torri Gemelle vista da chi era intrappolato nella Torre Nord. Nel 2014 ecco il quarto libro di poesie, "Oltre la curva del tramonto" per LietoColle Editore, insieme al libretto in memoria del mistico frate questuante Fra Pacifico da Amora (1883-1937) dal titolo "Un campo di stelle il mio riposo" Edizioni Villadiseriane. Nel 2000 conferimento del titolo onorifico di “Cavaliere per la poesia” e la qualifica di “Poeta insigne” a Roma, “per i meriti faticosamente acquisiti e imperniati sulla crescita culturale del nostro Paese senza l’aiuto dei mass-media.” Nel 2004 premiata insieme all’On. Giulio Andreotti dallo scrittore Giuseppe Todisco durante una solenne cerimonia nella Sala Paolina di Castel Sant’Angelo a Roma, nell’ambito del Premio Letterario “I Poeti del Terzo Millennio” con prefazione di Massimo Rendina e postfazione di Giulio Panzani. Nel 2006 medaglia d’argento dallo scrittore Manrico Testi in Palazzo della Signoria a Firenze nel Salone dei Cinquecento (sede del Consiglio Comunale) e alla 17^ edizione del Premio Biennale di poesia e narrativa ”Massimiliano Kolbe” Savigliano Cuneo. Due medaglie d’oro (poesia nel 2008 e prosa nel 2009). Nel 2010 conferito il titolo di “Accademico d’Onore” a Caserta per “la fedeltà di questi anni alla comunicazione poetica e il costante impegno nella cultura”. Nel 2009 2^ classificata concorso “Angelo Musco – poesia, prosa e arti figurative” Accademia Internazionale Il Convivio” Giardini di Naxos Messina, presidente lo scrittore critico letterario e giornalista Giorgio Barbieri Squarotti. Nel 2010 seconda classificata per la poesia al XXIV Premio Letterario Laurentum, Roma, uno dei più prestigiosi in Italia, premiata dall’On. Gianni Letta e Pino Insegno, insieme al compositore Ennio Morricone, presente Maurizio Cucchi, Mauro Mazza, Davide Rondoni, Simona Izzo, Ugo Pagliai. Terza classificata al XXVIII Premio Letterario “Giorgio La Pira” a Pistoia, premiata insieme a Bamir Topi, Presidente dell’Albania, don Luigi Ciotti, Luigi Cardini, Presidente Nazionale Avis, Pietro Grasso Procuratore Nazionale Antimafia, nell’ambito della 28^ Giornata della Pace, della Cultura e della solidarietà. Inserita in moltissime antologie di poeti contemporanei. “Gran riconoscimento e merito della Giuria” al Premio letterario internazionale “L’integrazione culturale per un mondo migliore” organizzato dal Consolato Generale dell’Ecuador a Milano e dal Centro di Arte e Cultura Ecuador Sezione Letteratura, Presidente Guaman Allende. Numerosi primi posti in moltissimi concorsi letterari nazionali e internazionali. Molti interventi nelle scuole primarie sul tema della poesia. Partecipazione a varie rassegne letterarie: “Aperitivo con l’autore 2011 Rovetta” in cartellone con nomi eccellenti quali: Paolo Aresi, Marco Frattini… “Incontro con l’autore 2011 Libreria Mondatori Lovere” in elenco accanto a nomi famosi, come: con Paolo Aresi, Raul montanari, Fabrizio Carcano, Mario Mazzantini, Beppe Bigazzi, Elisabeth Mantovani… Collabora da esterna con il Portale Web della Val Seriana www.vivisulserio.it e con www.bergamasca.net Inserita del Gruppo Lettori del Centro del Libro Parlato Fratelli Milani, Brescia, per l’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti onlus.